Asti, 14 settembre – Un educational-talk d’eccezione all’università di Asti, con il professor Stefano Zecchi di altissimo livello, che ha inaugurato un format forse inaspettato per i tanti ragazzi che hanno affollato l’aula magna il 14 settembre. La musica del giovane artista astigiano Andrea Cerrato ha aperto e chiuso l’incontro insieme alle letture di Aldo De Laude con brani che spaziavano dai ricordi astigiani di Mario Soldati a quelli di un giovanissimo Vittorio Alfieri.
Il tema del dibattito “Etichetta, Estetica e Bellezza” ha preso le mosse da quello che Zecchi ha definito “il biglietto da visita di un vino”: l’etichetta. “La bellezza esprime sempre identità, – ha affermato Zecchi – come ci ricorda Dostoevskij in un brano de I demoni: ‘L’uomo potrebbe fare a meno della scienza, forse persino del pane ma non può rinunciare alla bellezza, perchè lì c’è il senso del mondo. Questi principi generali devono ispirare anche la comunicazione. La qualità della comunicazione deve corrispondere alla qualità del prodotto. Noi stessi associamo naturalmente il bello al buono. E’ una relazione rassicurante, istintiva, immediata” Principi a cui si è ispirata la Douja d’Or 2016, come ha evidenziato lo stesso Presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria: “Non c’è bellezza né tanto meno bontà senza qualità, ecco perché nella selezione della Douja d’Or di quest’anno abbiamo svolto un lavoro di ‘estetica e contenuti’. elevando l’asticella necessaria ad accedere alla selezione finale. Una modifica accolta favorevolmente dal mondo del vino, tanto che i concorrenti sono aumentati, anche di fronte a una selezione più dura”.