“Il Concorso è giunto alla sua 47esima edizione, è un concorso nazionale e cerchiamo di comunicarlo sempre al meglio”. In occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del Concorso enologico nazionale “Premio Douja d’Or 2019”, il Presidente della Camera di commercio di Asti Erminio Renato Goria ha introdotto le novità di quest’anno, soprattutto nel processo di selezione dei vini: “Abbiamo aggiunto l’inserimento delle associazioni di sommelier e i giornalisti di settore. Pensiamo di aver fatto un bel passo avanti, il nostro personale sta lavorando in maniera straordinaria”.
“Anche quest’anno i risultati del 47° Concorso Enologico Nazionale confermano la vocazione della Camera di commercio di Asti alla valorizzazione e alla promozione del settore vitivinicolo. I vini premiati saranno nostri ambasciatori in tutto il mondo, porteranno le eccellenze del made in Italy oltre i confini nazionali e permetteranno alle nostre aziende di crescere e aprirsi all’internazionalizzazione”.
Asti conferma ancora una volta la sua attenzione e vocazione alle iniziative concrete per l’economia del territorio, grazie alla fattiva collaborazione tra i numerosi partner istituzionali, “proponendosi come fulcro per i temi legati alla promozione dei prodotti, del turismo e della cultura all’interno del territorio Unesco”.
Il Presidente ha sottolineato come il settore del vino in Italia, in Piemonte e nella provincia di Asti sta crescendo bene, sia in valore che in volume. “Dobbiamo fare ancora di più per portare questo valore aggiunto nelle nostre economie e valorizzare al meglio i nostri vini, che sono eccezionali. Dobbiamo conoscere nuovi talenti, le nuove cantine che nascono tutti i giorni”.
“L’economia del vino è collegata all’enomeccanica, al packaging, alla comunicazione. Quindi il vino diventa un legante per tutta l’economia”.
Riguardo all’internazionalizzazione “dobbiamo far sì che queste realtà, anche quelle nuove, possano accedere tramite la nostra Camera di commercio a dei B2B, a incontri con buyer a costi accessibili nel nostro territorio affinché anche loro possano entrare nei mercati internazionali. Devono poter dire la loro perché i loro vini devono solo essere conosciuti, perché sono talmente buoni che se sono conosciuti vengono acquistati”.