Nel primo fine settimana della Douja d’Or di Asti i “calici alzati” nell’area espositiva di Palazzo Ottolenghi assommati a quelli dell’area di degustazione di piazza San Martino sono stati in totale ben 8.728. Lo scorso anno i calici riempiti erano stati 8.448. Questo grazie all’impegno dall’Onav e di Piemonte Land che raggruppa i Consorzi di tutela dei vini piemontesi. Uno sforzo che non ha visto ostacoli nonostante il tempo incerto che ha caratterizzato la giornata di sabato.
Il gradimento è stato confermato anche per quanto riguarda lo stand dedicato ai vermouth allestito sempre a palazzo Ottolenghi a cura della Unione Industriale dove si è registrato un incremento di degustazioni pari al 6% rispetto lo scorso anno e del 24 % per quanto riguarda i cocktail.
Anche la cantina della Douja ha fatto registrare un incremento di 2 punti percentuali per quanto riguarda la vendite rispetto al 2016. Confortante il dato riguardante i consumi generali delle materie prime che le pro loco hanno impegnato per il 44° Festival delle sagre astigiane con un consumo del 20% in più rispetto allo scorso anno, grazie ad un incremento dei piatti tipici quali gli agnolotti, la pasta e gnocchi e tante specialità a base di tartufo e funghi.
Tra le curiosità, vi è quella delle uova utilizzate che sono state 3.400 dozzine contro le 2.580 dell’edizione passata.
“Siamo soddisfatti di questi primi dati che confermano ancora una volta l’importanza che rivestono la Douja d’Or ed il Festival delle Sagre con tutte le iniziative collaterali che fanno del nostro territorio il luogo della qualità astigiana e monferrina” è il commento a caldo del presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria.